L’Italia accelera sulla mobilità elettrica e il numero di colonnine elettriche pubbliche di ricarica continua a crescere. Ma per sostenere davvero la transizione servono politiche mirate, incentivi efficaci e un ruolo attivo delle imprese.

Lo sviluppo delle colonnine in Italia

Il numero di colonnine di ricarica pubbliche installate in Italia ha raggiunto quota 66.000 a fine marzo 2025, segnando un progresso importante nel percorso verso una mobilità a basse emissioni. Questo sviluppo rappresenta un passaggio chiave della cosiddetta “fase due”, in cui la quantità deve affiancarsi alla qualità del servizio. Secondo Motus-E, la priorità è ora potenziare l’esperienza di ricarica, puntando su hub ad alta potenza e una maggiore omogeneità territoriale. Nelle autostrade, per esempio, si contano oltre 1.100 punti di ricarica, di cui la maggior parte in corrente continua e con potenza superiore ai 150 kW. Le regioni più virtuose sono Lombardia, Lazio, Piemonte e Veneto, segno che la transizione è iniziata ma va ancora resa più uniforme sul territorio nazionale.

Politiche e incentivi: spinta strategica alle colonnine elettriche

Le audizioni alla Camera sul Piano d’azione europeo per il settore automotive hanno posto l’accento su quanto siano indispensabili politiche efficaci per sostenere la diffusione di colonnine e veicoli elettrici. Tra le proposte emerse: l’accesso a nuovi fondi europei tramite il Sustainable Transport Investment Plan, la semplificazione delle connessioni alla rete elettrica e l’introduzione di normative per la ricarica intelligente basata su tecnologia Vehicle-to-Grid (V2G). Tuttavia, secondo le associazioni di settore, manca ancora una reale concretezza: il Piano europeo, pur condivisibile negli intenti, non prevede un budget dedicato agli incentivi, affidandosi per ora a semplici raccomandazioni. Questo potrebbe generare incertezza nel mercato e rallentare investimenti fondamentali per il futuro della mobilità sostenibile.

Il ruolo chiave delle aziende: colonnine e flotte verdi

Anche il mondo delle imprese ha un ruolo fondamentale nello sviluppo delle colonnine e della mobilità elettrica. Le flotte aziendali rappresentano una parte consistente del parco auto circolante e possono contribuire in modo determinante alla diffusione dei veicoli elettrici. Secondo Aniasa e Federazione Anie, occorrono misure fiscali mirate per rendere più conveniente il passaggio all’elettrico: maggiore deducibilità dei costi, revisione dei limiti fissati oltre vent’anni fa e incentivi per il car sharing urbano. Inoltre, è fondamentale ridurre l’IVA sui servizi di mobilità condivisa per allinearla a quella del trasporto pubblico. Le imprese possono così fungere da moltiplicatore di cambiamento, influenzando anche i comportamenti dei consumatori privati. Al tempo stesso, è necessario accompagnare il settore della manutenzione verso una riconversione tecnologica, sostenendo officine e operatori nella transizione dai motori endotermici a quelli elettrici.